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sabato 20 febbraio 2010

Un mulino ad acqua.

Un sogno irrealizzato e ormai non più realizzabile





Apri la cassetta della posta, vedi delle lettere e pensi: bene mi hanno scritto, c’è qualcuno che si ricorda di me. Delusione profonda, i mittenti sono i fornitori di energia elettrica, acqua, gas, spazzatura, passo carrabile e via discorrendo, che ti scrivono “Gentile cliente le inviamo la fattura per i consumi relativi al periodo dal al e Le alleghiamo il bollettino postale precompilato da pagarsi entro il … può altresì pagare con addebito bancario permanente inviandoci a mezzo modulo le coordinate bancarie …. ” Lo so che è giusto pagare perché ho consumato corrente, acqua, gas etc. e ,prescindendo dal fatto che è praticamente impossibile controllare gli addebiti, che sono calcolati in fasce di consumo ed orarie, la cosa mi ha sempre dato fastidio. Il sottile dubbio atavico, tutto italiano, di essere stato fregato è latente nel mio cervello, ma non credo di essere il solo a pensarla così. Si può uscire da questa logica booleana perversa: consumi e paghi, riconsumi e ripaghi ? Non si può, senza energia la nostra vita diventa impossibile: no corrente? Allora nessuna illuminazione e come faccio a leggere? Il gelato nel congelatore si squaglia e se il televisore è una natura morta, il computer è addirittura sepolto, il cellulare scarico è inutilizzabile, né riscaldamento né aria condizionata funzionano e allora bofonchia pure, mi dico, ma intanto paga, altrimenti son guai. Il “gentile cliente” si trasforma in un bel lei è “insolvente” pertanto se non paga entro il… con la sovrattassa di mora e le spese di notifica, ci vediamo costretti ad agire per vie legali e bla bla bla.

Eppure ci deve essere un modo per vivere, senza essere costretti a passare sotto le forche caudine della civiltà industriale, ma per quanto pensassi, nessuna soluzione era praticabile, a meno di andare sotto un ponte o nel deserto del Sahara. Un bel giorno fui folgorato, non sulla via di Damasco, ma molto più prosaicamente sul divano di sala, mentre guardavo la televisione: lo spot della Barilla ambientato in un mulino. Ma che stupido sono! ecco la soluzione! Come non averci pensato! è l’uovo di Colombo!

Un mulino fa proprio al mio caso, la ruota, mossa dall’acqua anziché far girare le macine, la potrei collegare ad un alternatore per la corrente alternata, come quella che si usa in casa, ed anche ad una dinamo per produrre corrente continua da poter immagazzinare nelle batterie come scorta.

Illuminazione, riscaldamento e tutti i servizi gratis!!!

Trent’ anni fa non era difficile trovare un mulino in disuso, cominciai la ricerca e ne trovai uno in lucchesia. Era tutto da ristrutturare, ma, cosa essenziale, c’era l’acqua per poter far muovere la ruota ed il prezzo era abbordabile. Feci due conti è calcolai che la potenza, trasmessa dalla ruota, era più che sufficiente per le mie necessità, anzi avrei potuto produrre anche un surplus di corrente da poter vendere.

Che bello! Sarei stato io a mandare le famigerate bollette! La rivincita di una vita. Ritorno soddisfatto e spiego la mia idea in casa. Il mio umore passa rapidamente dalla marcia trionfale dell’Aida alla marcia funebre della 3° sinfonia di Beethoven. Un “niet “, più categorico di quelli che pronunciava l’ambasciatore sovietico all’ Onu, mi arrivò da parte di moglie e figlia e, da come mi guardava, devo supporre anche il niet della cagnetta che, forse, pensava di dover abbandonare il comodo divano dove, abitualmente, faceva la pennichella. Sono quei momenti della vita in cui uno pronuncia famose frasi, che rimarranno nella storia. Va bene dissi, alquanto irritato, ma quando andrò in pensione me lo compro, chi ci vuol venire bene, altrimenti, solo sto meglio. Beh, sono andato in pensione, a parte il fatto che oggi non è più tanto facile trovare dei mulini, mi manca l’entusiasmo e l’energia per cominciare un lavoro così complesso, come la ristrutturazione. Difficilmente la vita ti da due occasioni uguali, occorre prendere la prima al volo.

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