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sabato 20 febbraio 2010

La vecchietta e la tuta mimetica


Dopo una giornata passata a provare e riprovare assalti di squadra e di plotone, in vista di un’ esercitazione a fuoco, ero stanchissimo, sporco e sudato. Al rientro in caserma non ebbi voglia di cambiarmi e, presa la macchina, andai a casa in tuta mimetica e con l’elmetto, anch’esso mimetizzato.
Davanti alla porta del palazzo mi frugavo nelle tasche in cerca della chiave, non trovandola, mi misi l’elmetto in testa e la cercai con entrambe le mani. Finalmente la trovo ed entro nell’androne,
Era già abbastanza buio e appena fatto un passo dopo la soglia sentii un urlo: “chi c’è lì” e poi “aiuto aiuto”.
Era la signora che abitava al piano sopra il mio, non mi aveva riconosciuto e per tranquillizzarla dissi: Signora sono io Marcello…. nel frattempo accesi la luce e mi tolsi l’elmetto. Ah! sei tu!! Ti pare questa la maniera di andare in giro a spaventare le povere vecchiette come me!! Feci uno sforzo per non ridere e con la faccia più seria possibile, alzando la mano destra: “ Giuro che non lo faccio più!” e soggiunsi ma lei che ci faceva al buio? Caro ragazzo a questa età mi muovo lentamente e la luce delle scale, dopo un po’ si spenge.
A quel tempo non feci caso a queste sue parole, ma oggi dopo quarant’anni, anch’io mi muovo più lentamente.

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