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sabato 20 febbraio 2010

Una vera messa cattolica


Ho già scritto altrove della conferenza sul “Motu proprio” di Benedetto XVI, tenuta dal rev. Prof. Nicola Bux .
In seguito sono stato contattato dal comitato pisano S. Pio V, che mi chiedevano se avessi gradito presenziare ad una Messa in latino secondo il rito tridentino.
La cosa mi ha un po’ sorpreso e, molto probabilmente, non sarei andato, se non fosse che ne ho parlato con dei vicini.
Una coppia piuttosto anziana, molto religiosa, che larvatamente ha espresso il desiderio di potervi assistere, ma non guidando più, non avrebbero saputo come recarsi in quella chiesa, alquanto distante.
In fondo, pensai, posso far loro un favore e così dissi che li avrei accompagnati volentieri.
Era una chiesa parrocchiale di un piccolo comune in mezzo alla campagna, come ve ne sono tanti in toscana, non di eccelso valore artistico, ma ben tenuta e linda.
Il parroco vedendo tre volti nuovi, è venuto a salutarci e si è intrattenuto con noi per alcuni minuti, era evidente la sua contentezza e cordialità. Muniti di libretto in latino, con a fronte traduzione in italiano, ci siamo accinti ad ascoltare.
Una Messa semplice senza orpelli, senza chitarre e canzoncine, è stato come un tuffo in un passato, ormai remoto, quando piccoletto ci andavo con la mamma. La mia sorpresa più grande è stata sentire, il mio vicino, un ragioniere di 87 anni, che sapeva tutta la Messa in latino a memoria. Eppure doveva essere almeno 40 anni che non ne ascoltava una!
Un omelia semplice e perfettamente aderente al passo del vangelo, nessun “stravagante” riferimento politico e allora mi sono detto: finalmente una vera messa cattolica.
Si può credere o meno, ma, certamente, la messa in latino, al tempo stesso semplice e solenne, ispira di più che un’ omelia politicizzata e con musichette da cabaret.

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