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mercoledì 11 marzo 2009

Una chiesa "No Islam"




Haendel: Hallelujah
Ogni tanto, specie per le feste comandate, come si suol dire, mia moglie ha piacere che l’accompagni alla Messa. La domenica delle Palme è una di queste, l’olivo benedetto ed un clima festoso e primaverile, tutto sommato, si possono anche accettare. Se Enrico IV disse:Paris vaut bien une messe, parafrasando, posso dire: un grand amour vaut bien une messe.
Pongo una sola condizione: scegliere la chiesa. Immancabilmente la mia preferenza cade sulla chiesa pisana di S.Stefano, forse l’unica chiesa sicuramente “no islam” d’Italia.

Non tutti sanno che, alla battaglia di Lepanto del 1571,nella Lega Santa (*) insieme alle altre flotte erano presenti dodici galee toscane(**), di cui la maggior parte erano armate dal Sacro Militare Ordine Marittimo dei Cavalieri di S. Stefano (ordine istituito da Cosimo I de' Medici il I° Ottobre 1561 con sede in questa chiesa a Pisa).

cav1 Progettata dal Vasari la cinquecentesca navata centrale, la più antica, è semplicemente splendida, specialmente il soffitto, dove quadri di autori fiorentini del ‘600, sono incastonati in una cornice finemente lavorata e ricoperta d’oro, che occupa tutta la parte superiore della chiesa. I trofei, le bandiere e le insegne appartenuti alla flotta turca di Alì Pascià e conquistati nella battaglia, ornano le pareti laterali, mentre la porta di ingresso è contornata da parti lignee scolpite di navi dell’epoca. Una grande statua di S. Pio V, per il cui volere si costituì la Lega Santa, sovrasta l’altare maggiore.
Siamo sicuramente nella chiesa del cattolicesimo più classico, nessun “sinistro” strimpellio di chitarre, come in certe chiese del cattolicesimo fai da te, ma il suono grave e solenne dell’organo, le cui canne, anch’esse incastonate, come i quadri del soffitto, fanno bella mostra di sé ai lati dell’altare. Non seguivo molto le parole del priore, anche perché la liturgia pasquale mi è ben nota, ma l’atmosfera di questa chiesa mi induceva ad un salto indietro nel tempo: Lepanto 1571. Non possiamo che ringraziare il comandante della spedizione don Giovanni d’Austria, all’epoca giovane ed inesperto, ma abbastanza intelligente da seguire le indicazioni dell’ammiraglio veneziano Venier, che scelse il momento giusto per l’attacco ed a lui va attribuito il merito della vittoria.

Una grande battaglia per la Civiltà, per la nostra Civiltà.

Non credo che oggi saremo altrettanto eroici da respingere le barbarie dell’islam, anche perché molti europei, con la vigliacca scusa della tolleranza, hanno issato bandiera bianca.


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(*)Il 20 maggio 1571 venne formata la Lega Santa contro i Turchi. Vi aderirono il regno di Spagna, la repubblica di Venezia, lo Stato Pontificio, le repubbliche di Genova e di Lucca, i Cavalieri di Malta, i Farnese di Parma, i Gonzaga di Mantova, gli Estensi di Ferrara, i Della Rovere di Urbino, il duca di Savoia, il granduca di Toscana con l’ordine dei cavalieri di S. Stefano. La Lega era stata fermamente voluta da Pio V per contrastare l’avanzata islamica in Europa.
(**)Per la precisione 12 galee con insegne pontificie noleggiate presso Cosimo de' Medici montate da Cavalieri di Santo Stefano e soldati delle Marche e delle Romagne.

1 Commenti:

Blogger marshall ha detto...

Riletto con piacere, in questa nuova versione, il 14 ottobre 2009.
Peccato si siano persi i commenti della versione precedente, molto istruttivi ed interessanti.
Marshall

14 ottobre 2009 alle ore 22:39  

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